Il 10 gennaio scorso, “Malo 74” ha festeggiato i suoi 45 anni di vita con una riuscita serata, mescolando piacevolmente vari ingredienti che le autorità presenti e il numeroso pubblico hanno manifestamente apprezzato. Sul palco dell’auditorium “Rigotti” si sono succeduti gli interventi del sindaco, Paola Lain, e dell’assessore alla cultura, Roberto Sette; di Giuseppe Turone, presidente della Pro Malo, e di Maurizio Carlesso, rappresentante dell’Unpli, mentre Marco Scorzato de “Il Giornale di Vicenza” ha svolto una riflessione sui “tempi lenti” della carta stampata e Manuela Scotaccia, preside dell’Istituto comprensivo “G. Ciscato”, ha presentato il numero speciale di ” Malo 74″, realizzato dagli alunni con la collaborazione dei propri insegnanti ed edito dalla Pro Malo nel dicembre 2019 assieme alla rivista. Durante la serata alcuni studenti della scuola hanno letto stralci dei loro scritti, mentre i loro colleghi dell’indirizzo musicale hanno intrattenuto il pubblico con brani di musica classica e leggera eseguiti sotto la direzione dei propri docenti. Chi scrive ha rievocato figure e momenti della lunga storia di “Malo 74”.
L’evento intendeva infatti sottolineare l’eccezionale esperienza del bimestrale della Pro Loco, nato, come si evince dal titolo, nel 1974 e pubblicato ininterrottamente fino ad oggi. Per di più, sempre con lo stesso direttore responsabile, che in tale veste condivide con il bimestrale una continuità da record. Nell’editoriale del numero 6/2019 ho ricordato, in termini anche molto personali, le diverse e particolari ragioni per le quali ho sempre mantenuto questo ruolo. In questa occasione vorrei invece rimarcare – come ho fatto anche nella serata commemorativa all’Auditorium “Rigotti” – alcuni motivi che, a mio avviso, spiegano la lunga vita di questo periodico.
Innanzitutto la forte motivazione, la determinazione e l’impegno dei fondatori. “Malo 74” nacque a 50 anni dalla costituzione della Pro Malo e – come ha ricordato nel numero di dicembre Bruno Crosara, citando tutti coloro che tennero a battesimo il primo numero della rivista – fu opera di “un gruppo un po’ eterogeneo” che da poco tempo faceva parte del Consiglio di Amministrazione della Società Pro Malo”. Erano tutte persone giovani, piene di iniziativa ed entusiasmo, animate dalla “speranza di essere all’altezza di questa prestigiosa Società”. Un secondo elemento è stato, pur con i necessari cambiamenti grafici e contenutistici dettati dalla rapida evoluzione dei tempi, la costante fedeltà del giornale alla mission originaria: dar vita – come scrisse allora Cornelio Boragine, pure lui tuttora attivo nella redazione – ad un periodico “aperto alla collaborazione di tutti, uno specchio il più fedele possibile della realtà sociale e culturale del nostro centro”, perfettamente aderente allo spirito di una Pro Loco dalle radicate tradizioni e dall’operato “assolutamente estraneo ad intendimenti partitici e settoriali”. “Malo 74” è rimasto così per tutta la sua storia.
Questo era l’obiettivo indicatomi da Gino Colbacchini, Giorgio Marchioro e gli altri amici che 45 anni fa vennero a propormi di fare il direttore responsabile mentre avevo ancora in corso le pratiche per l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti. E questa è stata la principale funzione di garanzia che ho mantenuto da allora fino ad oggi. Funzione svolta con tutta tranquillità ed assoluto rispetto dei ruoli, dato che i momenti critici sono stati davvero pochi e sempre risolti nell’interesse superiore del giornale e della Pro Loco. E ciò grazie ad un’altra primaria ragione della longevità del giornale: la piena disponibilità e la straordinaria dedizione di tante persone che hanno speso per molti anni capitali di tempo ed energie a servizio di questo sodalizio e della sua rivista. In definitiva, a servizio della comunità maladense.
Ne ho incontrato tanti e posso citarne solo pochi, ma provo sempre una certa emozione quando mi ritrovo in sede con amici come Terenzio Altini, di cui fui anche per un anno collega alla “Ciscato”, e Bruno Crosara, tuttora attivi con l’entusiasmo e lo spirito di iniziativa delle origini; o mentre invio queste note a Cornelio Boragine – che scrisse l’editoriale del primo numero di “Malo 74”, quando eravamo entrambi corrispondenti de “Il Gazzettino”, ed è ora il coordinatore del giornale; o quando posso ricordare, come con Giorgio Marchioro nel dopo-serata “Al Sole”, i vecchi tempi del liceo davanti all’ottimo baccalà dei mitici gestori della trattoria “Alla Scopa”. Serbo sincera gratitudine a Feliciano Zarantonello, presenza “storica” e a lungo “anima” della redazione, che in occasione del 40° di “Malo ’74” mi fece dono della collezione completa e rilegata della rivista. E non posso che esprimere ammirazione per tutto l’impegno che profondono redattori ancora “in servizio” come Denis Zordan, Mariano Zaccaria, Renato Dalla Valle, Giovanni Sparacino, Angelo Dalla Via, senza dimenticare figure dai grandi meriti e di rara qualità umana come Maria Bertilla Iadini, che purtroppo ci ha prematuramente lasciato.
Queste persone e le numerose altre del backoffice hanno assicurato la lunga continuità di “Malo 74”, sempre col convinto appoggio e la presenza in prima persona dei presidenti della Pro che si sono succeduti nel tempo. Per anni meno lontani penso allo scomparso Antonio Carbonara, a Pietro Lain, Giuseppe Bernardelle, Umberto Bianconi, Milena Bortolotto e a quelli con cui ho potuto condividere intensi momenti di questa lunga storia o importanti iniziative per la promozione del Carnevale: Aldo Sampaolesi, Ferdinando Zambon e Giuseppe Turone. Essi hanno raccolto e consolidato la non facile eredità di una Pro Loco d’eccezione come quella di Malo. E questo è stata la base della lunga durata di “Malo 74”. Due storie che si sono intrecciate con una celebre manifestazione, il Carnevale di Malo, giunta al suo 96° anno, grazie alla sua straordinaria capacità di chiamare a raccolta tutte le risorse della comunità e di svolgere una efficacissima e durevole funzione di aggregazione sociale, culturale ed economica. E’ facile immaginare che cosa può significare per una piccola comunità impegnare per settimane tutta la Pro Malo, il personale del Comune di Malo, di varie associazioni cittadine del volontariato, un gran numero di carristi e figuranti delle varie compagnie, di addetti ai servizi di ristorazione, di controllo e di sicurezza con una macchina organizzativa articolata e complessa che mobilita oltre un migliaio di persone.
“Malo 74” è frutto di questa ricchezza di risorse umane, della grande vitalità di un tessuto sociale e associazionistico che ha mostrato finora anche non scontate capacità di ricambio. Confortante è stata, in questo senso, l’impegnata partecipazione all’evento del 10 gennaio dei bravi alunni dell’istituto comprensivo “G. Ciscato” di Malo: una nota di speranza verso il centenario della Pro Malo e il 50° del suo giornale.
Gian Luigi Fontana
Festeggiare un compleanno è sempre una festa, celebrare 45 anni di vita di “Malo 74” è stata un’ interessante occasione per fare il bilancio conoscitivo della presenza del giornale nel nostro territorio ed anche per gettare uno sguardo al suo futuro.
Nell’era delle notizie spot, dei titoli dei giornali online che durano qualche secondo, un giornale che richiede magari un’ora intera di lettura è quasi una rarità che si comprende solo se si sa quanto i cittadini di Malo siano legati al loro giornale.
Leggendo questa rivista si possono sentire le voci e le emozioni che giungono dai diversi angoli di Malo, una lettura lineare che offre spazio a tutti e che regala anche ai lettori più frettolosi un piccolo archivio storico e culturale di quanto accade in tutto il paese.
Il numero speciale dedicato all’Istituto Comprensivo “G. Ciscato”, per alunni ed insegnanti, è stato una grossa sfida, ma anche un’ utile occasione per raccontare la Scuola e le mille attività che in essa vengono svolte; per i lettori di “Malo 74” speriamo sia stato un numero interessante e vario, capace di offrire uno spaccato della vita dei nostri giovani alunni.
Ringraziamo davvero la Redazione di “Malo 74”, il Direttore e la Pro Loco per l’occasione che ci hanno offerto!
Dott.ssa Manuela Scotaccia