E proprio il caso di dirlo: Giovanni più baldanzoso che mai, si avvia a far parte dell’olimpo delle star. Una stella “alpina” che, pur con grande modestia, si sta ormai collocando nel firmamento dei personaggi storici. Almeno di Malo. Non per meriti imprenditoriali, letterari o sportivi, ma per aver raggiunto e superato per la quarta volta il secolo, in condizioni di lucidità e autosufficienza davvero invidiabili.
Centoquattro anni e non dimostrarli mentre vanga l’orto, pota le viti, pianta i pomodori, semina l’insalata, governa la casa, si cimenta ai fornelli e nella produzione di oggetti e giocattoli in legno di lodevole ingegno.
Alpino su vari fronti e prigioniero di guerra scampato alla fame, al freddo e agli stenti. La forza di volontà e l’istinto di sopravvivenza gli hanno consentito di tornare tra le braccia di volti cari e alle mura domestiche. Una vita normale, vissuta nel lavoro, con i sani principi che dovrebbero guidare l’esistenza di tutte le famiglie e delle brave persone che vivono a Malo e ovunque la civiltà ha vinto sulla maleducazione.
Il pomeriggio di sabato 5 agosto scorso, è stato attorniato dai tanti amici della comunità di Malo, delle associazioni alpini e fanti e dalla nostra sindaca, che hanno voluto essere vicini a Giovanni per augurargli un buon compleanno e assistere al rito religioso celebrato da un don Giuseppe Tassoni che gli ha rivolto parole amiche. La festa è continuata con brindisi e “spunciotti” vari, tra un canto e l’altro dell’allegra compagnia “Piccozza & Rampon”. Qualcuno, amichevolmente, ha raccomandato al festeggiato: “Attento a non strafare e abbi cura della tua salute”. Al che lui ha prontamente risposto: “Xe queo ca fasso da zento ani!”
Gi&Gi
Malo Scarpona