AGOSTI ELETTRODOMESTICI E FERRAMENTA
(Intervista a cura di Denis Zordan)
Nell’ambito commerciale di Malo, poche attività possono essere alla pari per tradizione della duplice realtà – ferramenta e casalinghi/elettrodomestici – che Agosti rappresenta per il nostro paese. A Lorenzo Agosti, che porta avanti la tradizione di famiglia (addirittura le radici affondano nell’Ottocento, con bisnonni e trisavoli di origine trentina che già prosperavano nel commercio), abbiano rivolto qualche domanda per Malo 74.
Lorenzo, la vostra attività è tra le più tradizionali e longeve di Malo, di certo una delle più conosciute e significative della nostra cittadina. Segno di attaccamento e di reciproca – tra commerciante e clientela – soddisfazione.
È effettivamente una lunga storia di radicamento che abbiamo sempre cercato di onorare. Ricordo che mio padre mi disse un giorno che, se siamo qui e possiamo vivere e lavorare in questo paese, è segno che Malo ci ha dato molto: e da parte nostra dobbiamo quindi sempre fare quello che possiamo per essere riconoscenti, per aiutare il paese e la sua crescita, per dare a nostra volta. D’altronde, la nostra clientela è in buona parte del paese, il mutuo scambio è giusto e inevitabile.
In altri termini, è sempre importante dare e ricevere, nella reciprocità. Certo che però le sfide del mercato non devono mancare, tanto più nei tempi che stiamo vivendo, di riorganizzazione delle filiere e dei gusti dei clienti. Come vedi la situazione?
Il mercato è indubbiamente in evoluzione e in gran parte è già cambiato, quindi essere commercianti significa sapersi adattare. Per non soccombere è comunque fondamentale a mio avviso conservare una propria identità che la clientela possa individuare con sicurezza. Internet ha naturalmente cambiato in parte le regole del gioco ed è un concorrente molto forte per realtà come le nostre, di negozi di prossimità. In prospettiva si può pensare che l’Italia segua i trend di altri stati in cui la rete ha raggiunto livelli di penetrazione sul totale molto elevati, nell’ordine del 30-40%. Ma in questi paesi, a differenza che da noi, la forbice non è tanto sul prezzo, che è un forte incentivo all’acquisto on line, quanto sulla qualità del servizio. Ecco, sul servizio naturalmente si gioca molto ed è una cosa su cui occorre sempre essere preparati: lo si vede anche nella sostanziale crisi del modello degli ipermercati e dei centri commerciali, dopo il boom dovuto alla convenienza adesso segnano il passo e sono molto più in difficoltà.
Il commercio on line ha ricevuto un impulso anche dalla pandemia.
Sì, c’è comunque anche un altro profilo: le persone con il lockdown prima e le varie zone gialle e rosse poi hanno visto ridotta la loro mobilità e hanno quindi riscoperto i negozi di vicinato, apprezzandone la qualità, l’assistenza e la cura. Almeno per le realtà come la nostra che hanno potuto rimanere sempre aperte.
Come vedi le sfide future? Il mondo è in evoluzione continua. Si parla di ripresa economica, ma non sempre è facile vederla.
Diciamo che il settore in cui si colloca la nostra attività, elettrodomestici e ferramenta, pur con gli ovvi alti e bassi dei singoli prodotti e merceologie, ha talmente tanti sottosettori da garantire la continuità del mercato anche in presenza di sconvolgimenti e di rapidi cambiamenti come quelli degli ultimi anni. Non guardo molto alla possibilità delle specializzazioni su singoli prodotti perché queste rappresentano un rischio, sono troppo legate a quanto “vanno” in determinati momenti i singoli prodotti. Chiaramente dobbiamo invece tenere presenti le potenzialità di Internet, l’idea di potenziare il nostro sito c’è, ma per ora è più un sito che ha funzioni di vetrina, non di vero e proprio e-commerce. Il cliente lo consulta, individua cosa lo interessa e poi si mette in contatto con noi per le informazioni del caso. Quanto alla ripresa economica, il sentore che le aziende siano in ripresa c’è, ma non lo vediamo direttamente dal nostro punto di osservazione visto che ci rivolgiamo più al cliente e al consumatore privato.
E si ritorna a Malo e alla sua realtà. Come vedi il nostro paese in questi frangenti, Lorenzo?
Lo vedo bene, è un centro che si difende bene nonostante sia stretto tra due centri come Schio e Thiene che nell’Alto Vicentino hanno ben altra massa di attrazione. Al di là di quelle che sono le difficoltà in cui versano i centri storici, con problemi di botteghe vuote, che del resto non riguardano soltanto il nostro Comune, a Malo si notano movimento e un valido tentativo di rinnovamento per stare al passo coi tempi.